Nessuno di noi sceglie dove, né da chi nascere. Donare il mio tempo e le mie energie ai bimbi di Oasis per me significa restituire quanto ho ricevuto nella mia vita.
Racconto la storia di un solo bambino, che mi è rimasta nel cuore, ma in 25 anni di attività ne abbiamo aiutati oltre ottocento, sarebbe bello poterli ricordare tutti.
Adrian (nome di fantasia), è nato nel 2015 a Genova da una mamma nigeriana e giunta in Italia come potete facilmente immaginare. È arrivato al nido Oasis quando aveva appena tre mesi di vita e la sua mamma era senza alloggio e senza lavoro.
Abbiamo accolto il piccolo come facciamo con qualsiasi bambino, ovvero al meglio, offrendogli attenzione, stimoli per crescere e tanto affetto; per la sua mamma ci siamo prodigati per trovarle un lavoro e una sistemazione abitativa in regola e, nel frattempo le abbiamo chiesto un contributo mensile simbolico di 10€ per la retta del nido: per tre anni non ha mai mancato di versare la sua quota. È un simbolo, ripeto, non copriva nemmeno il 10% delle spese sostenute da noi, ma è stato importante per restituirle dignità e lei ha apprezzato questo gesto.
Durante tutto il percorso al nido, Adrian è stato “adottato” da un gruppo di volontari che si sono divisi la parte di quota mancante, ogni mese e i progressi e i traguardi che ha raggiunto sono stati strabilianti: lo abbiamo salutato mandandolo alla scuola materna come un vero “piccolo ometto”, capace di vestirsi da solo, di allacciarsi le scarpe, apparecchiare e sparecchiare in autonomia e di giocare con i compagni con gioia!
Adrian, come spesso accade, ci ha insegnato molto più di quello che abbiamo potuto offrire a lui e sapere di esser stata uno strumento per la sua crescita per i primi tre anni di vita è uno di quei pensieri che mi fanno chiudere la giornata in modo un po’ più sereno.