La Locanda non è una casa in cui poter “solo” dormire ma di un luogo in cui si ascolta, si accompagna, si incoraggia il fratello che chiede aiuto, che bussa alle porte della casa come ultima speranza.
La locanda del Samaritano compie dieci anni: un “luogo d’amore” incastonato nel cuore storico della città. Siamo sulla collina di via Montevergine, in quell’Antico Corso ultimamente diventato meno vivo per la chiusura simultanea degli ospedali Santo Bambino e Vittorio Emanuale II. Il centro gestito dai missionari vincenziani e che opera a servizio “dei meno fortunati”, festeggia nel modo migliore possibile: con un pranzo offerto da chi là dentro ci vive e ha trovato conforto. Il cuoco è Ismail, un giovane migrante di religione islamica. “Alcuni di loro hanno ricevuto amore e ora sono impegnati nel restituirlo”, ci spiega il nuovo direttore, padre Mario Sirica. “Con le nostre strutture – spiega – ci adoperiamo di dare un aiuto a chi ha poco. Ci auguriamo che strutture come queste diventino vuote, ma fino a quando saranno piene, cercheremo di guardarle con speranza”
Migranti, catanesi colpiti da forte disagio, vittime delle dipendenze. Ecco chi sono gli animatori della locanda. “Pensiamo che non bisogna arrendersi difronte alle difficoltà”, è il mantra di padre Sarica. All’interno del centro vengono offerti servizi di orientamento al lavoro, consulenza legale, corsi di alfabetizzazione della lingua italiana, supporto psicologico, laboratorio di teatro, attività giornalistica. mediazione culturale, accompagnamento ai servizi socio-sanitari.
“Una storia d’amore che continua nel tempo”, insiste il direttore. Il decennale è intanto il momento per presentare due nuovi progetti: una caffetteria solidale e una sede per accogliere i padri separati in difficoltà economica. Ma la locanda è anche un luogo di preghiera. Particolare attenzione è infatti destinata all’accompagnamento spirituale, “al riscoprirsi ancora fratelli e sorelle destinatari di amore ma anche capaci di continuare ad amare la vita, nonostante le difficoltà”. Dentro la Locanda vi è anche una cappella multi-confessionale dove ognuno può ritagliarsi spazi di raccoglimento interiore.