Capitò un giorno di qualche anno fa che mi accorsi che non volevo andare in vacanza ma volevo fare un viaggio. Sentivo che ne avevo bisogno. Quando si considera seriamente un’ipotesi del genere, ecco che il viaggio già comincia: il timore di finire chissà dove, l’insicurezza e la curiosità, la paura di essere soli in una terra sconosciuta e l’emozione di sentirsi vivi. Volevo mettermi alla prova, affrontare un contesto e situazioni che fossero al di fuori della mia zona di comfort e che non potessi in alcun modo controllare. Quel giorno, nonostante avessi in precedenza già visitato mezza Europa, è iniziato un viaggio che dura ancora oggi. A distanza di pochi mesi mi trovavo a Nairobi – Kenya – presso le scuole degli slums di Dandora e Korogocho. Non esisteva sfida più grande per me: un contesto durissimo a stretto contatto con tantissimi bambini – queste piccole persone con cui mi rendevo conto di avere così poco a che fare durante la vita di tutti i giorni. Avevo deciso di donare il mio tempo lì, come volontario, nel modo per me più difficile, ed ho avuto in cambio molto più di quanto immaginassi. Non potrò mai dimenticare quei momenti e le molte riflessioni che suscitarono in me. Quali sono le cose che contano veramente? Perché? La mia vita è il mio tempo. Cosa sto facendo? Come lo sto utilizzando? Ci sono state poi persone che mi hanno aiutato a riflettere ed eventi che mi hanno aiutato a comprendere meglio. Ci sono state anche persone a me completamente avverse e situazioni difficili che, tuttavia, sono state anch’esse necessarie ad aiutarmi a comprendere meglio. Dopo quell’esperienza ho deciso di donare ancora il mio tempo. Sono stato volontario in altri contesti, con altre persone, presso altri progetti. In particolare quando ho iniziato ad interessarmi di conservazione ambientale ho capito quanto per me la natura giochi un ruolo vitale. A gennaio 2019 sono arrivato in Thailandia, sull’isola di Phra Thong, dove ho collaborato con Naucrates Onlus per la conservazione della biodiversità dell’isola e la salvaguardia delle tartarughe marine. Qui ho trovato delle persone veramente in gamba, impegnate in un lavoro importantissimo e che, seppure i risultati talvoltano tendano ad essere difficili da raggiungere o tardivi, continuano ad impegnarsi con dedizione. Io dono perché credo nella natura e nella sua bellezza. Credo che essa vada conservata e ripettata perché è capace di mostrarci ciò che siamo veramente, da dove veniamo, le nostre radici. Oggi dono il mio tempo per la salvaguardia dell’ambiente, forse perché non ho molto altro da donare, forse perché per me è la cosa più importante o forse perché quel che ricevo in cambio è qualche cosa di ancora più importante. Vorrei quindi che in caso di vincita il premio sia destinato a tutte le tartarughe marine che sguazzano nelle acque del nostro pianeta e che stanno rischiando di estinguersi. Non potendo però destinare un premio in denaro a delle tartarughe vorrei quindi destinarlo a Naucrates, ovvero la Onlus più simile ad una tartaruga marina che io conosca! Grazie Daniel
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It happened one day a few years ago that I realized that I didn’t want to go on vacation but I wanted to take a trip. I felt I needed it. When you seriously consider such a hypothesis, the journey has already begun: the apprehension of ending who knows where, the insecurity and curiosity, the fear of being alone in an unknown land and the emotion of feeling trully alive. I wanted to test myself, face contexts and situations that were outside of my comfort zone and that I couldn’t control in any way. That day, despite having previously visited a big part of Europe, a journey that still lasts today, began. A few months later I was in Nairobi – Kenya – at the slum schools of Dandora and Korogocho. There was no greater challenge for me: a very harsh context in close contact with many children – these little people with whom I realized I had spent so little time during my everyday life. I had decided to donate my time there, as a volunteer, in the most difficult way for me, and I was given in return much more than I imagined. I will never forget those moments and the many thoughts that aroused in me. What are the things that really matter? Why? My life is my time. What am I doing? How am I using it? Afterward, there were people who helped me to reflect and events that helped me to better understand. There were also people who were completely adverse to me and difficult situations which, nontheless, were also necessary to help me better understand. After that experience I decided to donate my time again. I have been volunteering in other contexts, with other people, in other projects. In particular, when I started having interest in environmental conservation, I understood how much nature plays a vital role for me. In January 2019 I arrived in Thailand, on the island of Phra Thong, where I cooperated with Naucrates Onlus for the conservation of the island’s biodiversity and the protection of sea turtles. Here I found some really good people, engaged in a very important job and that, even if the results sometimes tend to be difficult to reach, continue to work with dedication. I donate because I believe in nature and its beauty. I believe it should be preserved and respected because it is able to show us what we really are, where we come from, our roots. Today I donate my time to protect the environment. Perhaps because I don’t have much else to donate, maybe because it is the most important thing for me or maybe because what I receive in return is something even more important. So I would like that, in case of winning, the prize is intended for all the endangered sea turtles that roam in the waters of our planet. However, considering the impossibility to allocate a cash prize to turtles, I would therefore like to allocate it to Naucrates, which is the non-profit organization most similar to a sea turtle that I know! Thanks Daniel